CORSI II contenuti


Ecco, è una vecchia storia ma la metafora ha una sua grazia e mi piace pensare di essere quell'amico. L'amico che ti scuce delicatamente il vestito e che ti aiuta nella scoperta di quello che c'era e c'è sempre stato: il potenziale creativo. Che prende forma in un testo, in questo caso. Forse non ci siamo accorti, o abbiamo dimenticato che al suo interno c'è la ricchezza: una storia da cui partire, per il viaggio della creazione... E forse anche questa piccola storia del gioiello nella veste parla di tutte le nostre storie teatrali e di come le raccontiamo: scucendole delicatamente in superficie e rivelandone il tesoro.

Il percorso iniziato l'anno precedente si conclude quest'anno e il lavoro sull'improvvisazione si rivela funzionale alla comprensione dell'architettura profonda del testo, permettendoci di porci le domande fondamentali: chi è il mio personaggio? Chi è l'altro? Che relazione c'è fra di essi? Dove siamo in questo momento (del nostro racconto scenico)?.
La risposta non sarà allora semplicemente verbale ed intellettuale, ma data dal comportamento concreto dell'attore che entra in questo gioco “come se” fosse vero. E' così che un testo che, fatalmente ci appare in un primo momento come una sequenza di parole più o meno belle, ma comunque astratte, comincia a raccontare, attraverso il lavoro degli attori, storie, personaggi e situazioni. Allora il testo diventa vivo nello spazio scenico.
Applicheremo dunque il lavoro già sperimentato l'anno precedente a testi contemporanei o classici, che ci permettano di fare, concretamente, questo pezzo di strada.

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